Medicina e ricerca

Le conseguenze a lungo termine della pandemia con la temibile sindrome cardiometabolica

di Agostino Consoli *, Angelo Avogaro **

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L’attenzione della ricerca internazionale si sta concentrando sugli effetti collaterali del Covid 19, così diffusi da determinare una vera e propria patologia chiamata "Long Covid", le cui conseguenze su una percentuale crescente di popolazione guarita dall’infezione acuta del virus Sars-CoV-2, sono il persistere di sintomi molto diversi tra loro, per un tempo variabile da pochi giorni a settimane, o per periodi ben più lunghi. Sebbene il virus attacchi principalmente le vie respiratorie, l’infiammazione che viene a crearsi può agire in modo eterogeneo su quasi tutti gli organi, determinando problemi renali, gastrointestinali, polmonari, cardiovascolari, e finanche cognitivi. Studi retrospettivi che hanno analizzato grandi banche dati e cartelle cliniche da mettere a confronto, hanno riscontrato nella popolazione affetta da Long Covid tassi di mortalità più elevati rispetto alla media. Secondo quanto divulgato dai microbiologi Justin J. Frere e Benjamin R. tenOever in un lavoro su Nature, analizzando il database elettronico del "Veteran Departement" degli Stati Uniti, che include i dati di quasi cinque milioni di pazienti, e più di 70.000 veterani precedentemente infettati da Sars-CoV-2, si è evidenziato come, nel lungo periodo le complicazioni seguenti all’infezione, hanno raggiunto il picco del 60% nei mesi successivi alla guarigione. Tra le patologie riscontrate maggiormente in queste persone, la più diffusa era quella della sindrome cardiometabolica: che comprendeva l’aumento dell’adiposità centrale, dei trigliceridi, della pressione sanguigna e della glicemia a digiuno, oltre a livelli ridotti di colesterolo protettivo (Hdl)-colesterolo. È noto che tale patologia può sfociare nel diabete, nelle malattie cardiovascolari e nell’insufficienza renale cronica. È stato dimostrato che in questi pazienti il Covid-19 sviluppa una infiammazione sistemica di basso grado. E l’infezione da Sars CoV-2 può causare una resistenza all’azione dell’insulina che a sua volta si associa ad alterazioni cardiovascolari. Con l’emergere del Long Covid, si prospetta un futuro in cui la popolazione avrà bisogno di cure mediche per periodi dilatati, con conseguente scarso rendimento lavorativo e profonde conseguenze non solo fisiche ma anche psicologiche. Altrettanto preoccupante sarà l'aumento significativo della spesa pubblica, fattore questo che impone non solo l’immunizzazione di massa, e il radicamento definitivo dell’infezione, ma anche percorsi diagnostici terapeutici che abbattano il Long Covid.
* Presidente
** Presidente Eletto
Società italiana di Diabetologia (Sid)


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