Medicina e ricerca

Malattie infiammatorie croniche intestinali: l’ecografia intestinale migliora la vita dei pazienti e riduce i costi

di Flavio A. Caprioli *

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In Italia si stima che i pazienti affetti da malattie infiammatorie croniche intestinali siano più di 250mila. Per la corretta gestione dei trattamenti e per giungere velocemente a una diagnosi, sempre più negli ultimi anni l’ecografia delle anse intestinali si sta dimostrando una metodica rilevante sia sul piano dell’efficacia sia su quello del contenimento di tempi e costi.
Sebbene il ricorso all’esame diagnostico sia in costante aumento in Italia e nel mondo, una capillare diffusione nelle strutture del nostro Servizio sanitario nazionale potrebbe migliorare in modo significativo l’iter per identificare e monitorare le patologie infiammatorie croniche intestinali, malattia di Crohn e rettocolite ulcerosa.
Rispetto alla risonanza magnetica e alla Tac o, in alcuni casi, alla colonscopia, l’esame offre diversi vantaggi in termini di costi e tollerabilità per il paziente. Può infatti ridurre il ritardo nella diagnosi delle malattie infiammatorie croniche intestinali, in particolare della malattia di Crohn, ed è utile sia per il controllo della risposta alle terapie sia per la diagnosi delle possibili complicanze di queste patologie. L’ecografia inoltre non è un esame invasivo, non implica l’uso di radiazioni, non richiede una preparazione intestinale: condotta da specialisti preparati, si esegue in pochi minuti e nella maggior parte dei casi non esige l’impiego di mezzo di contrasto endovenoso.
Per i conti della sanità pubblica, l’esame ha un costo limitato, mentre per il paziente con esenzione per malattia di Crohn o Colite Ulcerosa vi è completa esenzione dal costo del ticket sanitario. La frequenza di esecuzione dell’ecografia intestinale nel corso del monitoraggio è infine variabile e dipende sostanzialmente dalle caratteristiche della malattia e dalla storia clinica del singolo paziente.
In questo momento in Italia si contano molti ecografisti, pochi ancora però sono in grado di effettuare una ecografia delle anse intestinali in maniera ottimale. È fondamentale quindi formare una generazione di giovani specialisti su questa metodica. Per ora sono soprattutto i centri di riferimento delle malattie infiammatorie croniche intestinali a eseguire questo tipo di ecografia. Nei nuovi programmi ministeriali delle scuole di specializzazione di gastroenterologia e radiologia è stato inserito come obiettivo formativo l’apprendimento dell’ecografia ma servirebbe una cultura maggiore sull’utilizzo della metodica anche fra gli specialisti.
Per migliorare la formazione delle giovani generazioni e aumentare la conoscenza di questa metodica, l’Italian Group For The Study Of Inflammatory Bowel Disease (IG-IBD) ha promosso in collaborazione con la Società italiana di Ultrasonologia in Medicina e Biologia (Siumb), un corso teorico-pratico, che si è tenuto a Firenze nelle giornate del 20 e 21 settembre. La due giorni ha coinvolto esperti provenienti da tutta Italia per fornire le basi per interpretare le immagini ecografiche a 60 partecipanti, gastroenterologi e radiologi under 35, selezionati con un bando nazionale.

* Segretario Generale dell’IG-IBD, professore associato presso l’Università degli Studi di Milano e medico gastroenterologo presso la Fondazione Irccs Ca' Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano


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