Medicina e ricerca

Oncologia: promuovere il cambiamento dei pazienti per guadagnare salute e trovare benessere

di Alessandra Ferretti

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“Accompagnare ogni persona al cambiamento consapevole verso uno stato di benessere, di cui la salute è sicuramente una parte fondamentale”, è l’obiettivo del Modello Transteorico del Cambiamento elaborato da Carlo DiClemente (Università del Maryland, Laboratorio Habits Lab) e James Prochaska. Per esportarlo su ampia scala si rende anzitutto necessario intercettare i giusti interlocutori, risultato che può essere raggiunto in luoghi ad hoc come le Case di Comunità, modello organizzativo per l’assistenza di prossimità che in Emilia – Romagna promuove un approccio integrato e multidimensionale con il settore sociale, di cui il Terzo Settore è un pilastro fondamentale.
Quello dell’accompagnamento ad uno stato di benessere – e non solo di salute - è uno dei messaggi usciti dalle giornate di confronto sulla prevenzione organizzate da Luoghi di Prevenzione con il Settore regionale Prevenzione collettiva e Sanità pubblica della Regione Emilia – Romagna, Ausl di Reggio Emilia e LILT Reggio Emilia. Relatore e supervisore scientifico dei contenuti delle giornate è stato Carlo DiClemente, Direttore scientifico della piattaforma di formazione a distanza di Luoghi di Prevenzione.
Dopo l’interruzione dovuta alla crisi pandemica, il professor DiClemente, nella quattro giorni che si è tenuta a Reggio Emilia, ha partecipato a incontri, workshop e team work con professionisti e rappresentanti tecnici e istituzionali della Regione Emilia-Romagna e di altre regioni partners e del ministero della Salute.
L’occasione è stata la pubblicazione del volume “Poetica e pratica del cambiamento intenzionale”, a cura di Carlo Di Clemente, Sandra Bosi e Giovanni Forza, strumento di lavoro e approfondimento per l’applicazione del modello transteorico del cambiamento nel Piano Nazionale della Prevenzione.
Come spiega il professor DiClemente, “il cambiamento intenzionale assume un ruolo centrale per tutta la prevenzione e il trattamento nei percorsi di cura. È fondamentale per i cambiamenti della società e del sistema. Quali cambiamenti? Quelli in cui l'individuo è impegnato in un processo personale in cui considera, decide, pianifica ed attua un cambiamento o una serie di cambiamenti nella propria vita. Se l'individuo si assume la responsabilità di quel cambiamento e lo integra nella propria vita, allora potrà essere in grado di mantenerlo nel tempo”. Il modello transteorico del cambiamento (TTM) utilizza un approccio evidence-based per descrivere il processo di cambiamento dal punto di vista della persona che cambia ed è proprio in questo che differisce dai cambiamenti evolutivi, come l'invecchiamento, e/o dai cambiamenti imposti, come quelli che l'individuo attua solo a causa di pressioni esterne.
“È diventato presto chiaro nel corso del tempo – precisa DiClemente - come le dimensioni del processo nel modello fossero utili a tutti i livelli ovvero a tutti i tipi di cambiamento del comportamento sanitario, dalla dieta all’esercizio fisico, all’aderenza ai farmaci, all’uso di sostanze e così via. Più in generale, il modello è stato utilizzato anche per esplorare cambiamenti organizzativi e di sistema. Oggi è un contenuto standard per la formazione di medici, assistenti sociali, infermieri, educatori sanitari, educatori, psicologi, pianificatori e formatori in ambito di Promozione della salute, specialisti della prevenzione e consulenti per la salute mentale e l'uso di sostanze”.
“L’auspicio – sottolinea Daniela Galeone, del ministero della Salute – è che il percorso di collaborazione iniziato da tempo tra la Regione Emilia – Romagna e il ministero della Salute, attraverso Luoghi di Prevenzione (Centro di didattica multimediale frutto della partnership fra Ausl di Reggio Emilia e Lega contro i Tumori di Reggio Emilia, ndr), prosegua proficuamente anche nel prossimo futuro, contribuendo al raggiungimento di uno degli obiettivi prioritari e trasversali previsti dal Piano Nazionale della Prevenzione 2020-2025”.
“L’obiettivo è un miglioramento dello stile di vista inteso come processo di accompagnamento a coloro che intendono intraprendere il percorso”, sottolinea Ermanno Rondini, presidente Lilt Reggio Emilia.
“Il mezzo – spiegano Paola Angelini, Maria Teresa Cella, Giorgio Chiaranda e Marina Fridel del Settore Prevenzione collettiva e Sanità Pubblica della Regione Emilia-Romagna - è fare in modo che da qui al 2025 questo modello venga applicato in modo fruibile nelle Case della Comunità della Regione e in modo trasversale a tutti i programmi che fanno parte del Piano Regionale della Prevenzione, in particolare nella Scuola e nei Luoghi di Lavoro”.
“Ciò è in fase di attuazione a Reggio Emilia - come sostiene Emanuela Bedeschi, Direttore del Servizio di Sanità Pubblica dell’Ausl reggiana -, per la forte sinergia e focalizzazione di risorse tecniche, organizzative e gestionali, veicolate da Luoghi di Prevenzione ed estendibili in Emilia Romagna e sul territorio nazionale attraverso due strade: la creazione di percorsi di ricerca-intervento facilitanti l’attuazione del Piano Nazionale della Prevenzione e la formazione dei professionisti, che riguarda potenzialmente e trasversalmente sia gli operatori del territorio, sia il personale amministrativo, interfaccia di accoglienza dell’utenza”.
Il volume presentato, “Poetica e Pratica del Cambiamento Intenzionale”, scaturito dal lavoro di cinque anni e frutto del confronto del gruppo di coordinamento scientifico interregionale di Luoghi di Prevenzione, riscrive le mappe concettuali trasversali “che formano la base delle competenze di cui si sono promosse la conoscenza e l’acquisizione anche attraverso un pratico eserciziario che lo completa”. Come illustra Sandra Bosi, responsabile di Luoghi di Prevenzione, “le competenze motivazionali hanno l’obiettivo di suscitare, innescare e potenziare processi di cambiamento intenzionale di comportamenti individuali, di gruppo e di contesto, efficaci per rivedere i consueti stili di vita e influenzare la salute della singola persona e quella collettiva”.


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