Medicina e ricerca

Giornata mondiale del sonno/ Fisioterapisti della respirazione in campo per migliorare la qualità di vita e la salute

di Andrea Lanza *

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24 Esclusivo per Sanità24

Il sonno rappresenta uno stato di equilibrio fisiologicamente precario per il nostro respiro: nel passaggio dalla veglia al sonno avvengono modificazioni funzionali dei sistemi neurologici che innescano e controllano la profondità e il ritmo del respiro, oltre a una riduzione generale del tono muscolare che coinvolge anche i muscoli della respirazione e quelli che garantiscono la pervietà delle le vie aeree.
In presenza di fattori predisponenti, come l’obesità, la riduzione del calibro di queste strutture aumenta eccessivamente le resistenze al passaggio dell’aria, provocando episodi di russamento e, nei casi più gravi, una vera e propria sindrome delle apnee ostruttive (Osas), che oggi interessa oltre il 20% nella popolazione adulta ma colpisce frequentemente anche i bambini. Il problema è particolarmente rilevante per le persone con malattie che coinvolgono il polmone o i muscoli respiratori, poiché possono avere, proprio nel sonno, le prime manifestazioni di malattia o presentare un aggravamento dei sintomi. Particolarmente suscettibili a questi disturbi sono, inoltre, le persone che soffrono di problematiche cardiologiche e cerebrovascolari.
Dispositivi di supporto alla ventilazione come la Cpap (Continuous Positive Airway Pressure) e la Bipap (Bi-level Positive Airway Pressure), dispensati dal Ssn su prescrizione del medico specialista, rappresentano spesso la terapia di prima scelta.
Il primo approccio a questo tipo di terapia è quasi sempre determinante affinché possa risultare efficace, tollerata ed utilizzata con costanza. Per questo motivo, all’interno delle equipe che si occupano delle problematiche del sonno, il fisioterapista specializzato in ambito cardio-respiratorio, assume un ruolo chiave in molte fasi della presa in carico: dalla valutazione della funzione respiratoria, alla scelta e adattamento ai presidi, con particolare attenzione all’individuazione della maschera idonea, fino al monitoraggio nel tempo. Il profilo professionale (Dm n.741/94) definisce esplicitamente che “il fisioterapista propone l’adozione di protesi ed ausili, ne addestra all’uso e ne verifica l’efficacia”, sottolineando il ruolo essenziale della componente educativa del nostro lavoro.
Con questa consapevolezza ArIR (Associazione Riabilitatori dell’Insufficienza Respiratoria) promuove, attraverso iniziative di formazione e divulgazione, l’acquisizione da parte dei fisioterapisti di competenze specifiche inerenti la prevenzione, cura e riabilitazione delle patologie respiratorie e la conoscenza sempre aggiornata dei presidi per il supporto ventilatorio.
Tratteremo questi e tanti altri temi all’interno della V edizione del Congresso Internazionale ArIR di Fisioterapia Cardio-Respiratoria dal titolo "Valorizzare l’alleanza tra professionisti sanitari nel rispondere ai nuovi bisogni della comunità", in programma a Roma dall’11 al 13 maggio.
Non mancherà, infatti, un focus in materia di disturbi respiratori del sonno con due sessioni interamente dedicate in cui verrà posto un accento particolare sulle nuove soluzioni tecnologiche di trattamento e monitoraggio della terapia ventilatoria nell’adulto e nel bambino, valorizzando la multidisciplinarietà come strumento per massimizzare l’efficacia terapeutica.
Tra i relatori di queste sessioni medici, tecnici di neurofisiopatologia e, naturalmente, fisioterapisti. Sarà con noi l’Associazione pazienti Osas per condividere strumenti e percorsi per affrontare le ancora numerose criticità e disomogeneità territoriali nell’offerta di servizi per le persone che soffrono di disturbi respiratori del sonno.

* Presidente ArIR, Associazione riabilitatori dell’insufficienza respiratoria


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