Medicina e ricerca

Melanoma: il vaccino mRna con l'immunoterapia può ridurre il rischio di recidive

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L'aggiunta di un vaccino a mRna sperimentale all'immunoterapia per il melanoma ha ridotto del 65% il rischio di metastasi a distanza o morte rispetto alla sola immunoterapia. E' il nuovo dato diffuso dalle aziende Moderna e Merck (nota come Msd fuori da Stati Uniti e Canada) sulla combinazione fra pembrolizumab, terapia anti-Pd-1 di Merck, e mRna-4157 (V940), vaccino sperimentale a mRna neoantigenico personalizzato, in occasione del meeting annuale dell'Asco (American Society of Clinical Oncology) a Chicago. I risultati relativi alla sopravvivenza libera da metastasi a distanza (Dmfs) che vengono portati agli esperti sono di uno studio randomizzato di fase 2b (Keynote-942/mRNA-4157-P201) in pazienti con melanoma resecato ad alto rischio (stadio III/IV). Il miglioramento osservato viene definito "statisticamente significativo e clinicamente importante" rispetto alla sola immunoterapia.

Le aziende prevedono di avviare quest'anno, 2023, uno studio di fase 3 nel contesto adiuvante in pazienti con melanoma ad alto rischio e di espandersi rapidamente ad altri tipi di tumore, compreso il carcinoma polmonare non a piccole cellule.

"Siamo entusiasti di condividere questi risultati con la comunità di oncologi e di vedere un dato così eccezionale sulla recidiva di melanoma a distanza o morte - ha commentato Kyle Holen, Senior Vice President di Moderna e responsabile Sviluppo, terapie e oncologia -. I pazienti che manifestano metastasi in siti distanti dal tumore in genere hanno esiti di sopravvivenza peggiori e una prognosi infausta, quindi questi risultati mostrando una riduzione del rischio di recidive a distanza sottolineano il potenziale della terapia neoantigenica".


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