Medicina e ricerca
Fimp: contro il virus respiratorio sinciziale la prevenzione comincia in gravidanza
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“In aggiunta alle strategie di prevenzione rivolte a neonati e bambini, c’è un’arma in più rappresentata dalla vaccinazione contro il Virus Respiratorio Sinciziale (VRS) per le donne in gravidanza, finalizzata a ridurre i rischi dell’infezione nel neonato, prevalentemente nei 6 mesi dopo la sua nascita”. Lo afferma Antonio D’Avino, presidente nazionale della Federazione Italiana Medici Pediatri (FIMP). In Italia ogni anno il VRS causa circa 80mila visite ambulatoriali per i bambini entro il primo anno d’età, per la maggior parte gestite dai pediatri di famiglia. Di queste, 15mila richiedono ospedalizzazione e 3mila ricoveri in terapia intensiva, con un impatto gravoso in termini di salute per i bambini, ma anche di maggiori costi a carico del Servizio sanitario nazionale.
“Come indicato nella circolare del ministero della Salute del 27 marzo scorso - aggiunge D’Avino - attualmente è disponibile in Italia il primo vaccino contro il VRS da somministrare durante la gravidanza che, stando ai dati degli studi registrativi, ha dimostrato una riduzione del rischio di malattia da VRS severa nei neonati pari all’81,8% entro 90 giorni dalla nascita e del 69,4% entro 180 giorni dalla nascita”.
“Per noi pediatri di famiglia - continua il presidente Fimp - il tema della prevenzione è fondamentale e pertanto risulta prioritario informare le future mamme e i papà su tutte le opportunità di protezione contro il VRS e fare la nostra parte contribuendo a una scelta quanto più consapevole possibile. Per raggiungere questo obiettivo sono inoltre necessari una stretta collaborazione tra tutti i professionisti sanitari per sensibilizzare sul tema e un’adeguata formazione degli operatori sulle raccomandazioni da fornire alle gestanti in merito ai benefici del vaccino anti-VRS in gravidanza per proteggere i loro bambini sin dal primo respiro. Rinnoviamo l’auspicio che tutte le Regioni possano recepire in maniera omogenea le indicazioni contenute nella circolare ministeriale e rendere così possibile l’attuazione delle strategie di prevenzione più adeguate per contrastare la diffusione del VRS tra neonati e bambini”, conclude D’Avino.
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