Aziende e regioni

Assemblea Fiaso: nel nuovo statuto spazio al middle manager. Così la gestione del personale aiuta l’innovazione organizzativa

di Rosanna Magnano

Correggere le storture non può essere considerata una strategia per il futuro del Ssn. I cambiamenti demografici ed epidemiologici, l’innovazione galoppante, i vincoli di spesa e i nuovi ruoli lavorativi impongono una svolta reale. È arrivato il momento di affondare le mani e intervenire sui modelli. E in questa fase - più che mai - Fiaso vuole giocare un ruolo da protagonista, agendo come una «lobby culturale in grado di rappresentare un pensiero mutuato dalla pratica manageriale». Non più una voce fra le tante «ma la sola voce che rappresenta il management pubblico in sanità». Lo ha dichiarato il presidente di Fiaso, Francesco Ripa di Meana nel corso dell'assemblea della Federazione di Asl e ospedali che si è svolta ieri pomeriggio a Roma.

Nel nuovo Statuto arriva il «mediano» della governance
La fucina del cambiamento sarà quella del forum permanente, introdotto nel nuovo Statuto, appena approvato, per dare spazio e ruolo ai top manager, ma anche e soprattutto al middle management. Quei «mediani» della governance, anello di congiunzione tra vertici e personale operativo che nella Fiaso del futuro e nel Ssn che verrà dovranno trovare forme di rappresentanza e maggiore riconoscimento.

E tra le novità del nuovo regolamento della Federazione c’è anche l’apertura all’adesione di enti e aziende sanitarie estere che siano «di lingua, cultura e tradizione italiana». Le possibili candidate, quindi: San Marino, Vaticano e Lugano.

Per il momento, come ribadito ieri nel corso dell’assemblea, il nostro Ssn dopo anni di «stress» ha mantenuto un ottimo posizionamento nelle classifiche internazionali, ma è arrivato il momento delle decisioni politiche per «governare il processo».

A stretto giro, in agenda, il decreto attuativo sui piani di rientro e di efficientamento delle Aziende ospedaliere e degli Irccs e il grande capitolo della gestione del personale, chiave di volta dell’innovazione organizzativa.

«Fiaso –ribadisce Ripa di Meana- è in prima linea nel raccogliere la sfida del ‘fare meglio con meno', ma è necessario sostituire questa visione astratta del miglioramento all'infinito quasi per inerzia, costituito da interventi che finiscono in realtà per incidere su diritti, asset e governo del sistema».

La sfida sui piani di rientro di ospedali e Irccs
Su questo fronte, la prima partita da giocare è quella del decreto attuativo sui piani di rientro e di efficientamento delle Aziende ospedaliere e degli Irccs, già oggetto di un incontro il 9 giugno scorso tra Fiaso e il commissario per la spending review Yoram Gutgeld. Su questo punto secondo Fiaso la programmazione degli interventi deve essere modulata su tre livelli: «interventi di esclusiva competenza manageriale; interventi in cui la decisione manageriale deve basarsi su accordi regionali, e interventi che devono essere portati avanti direttamente a livello regionale o nazionale». E i piani di rientro, sottolinea Fiaso, non dovranno in alcun modo tradursi in riduzioni dell’offerta, che sarebbero insostenibili. Per questo la gradualità degli step dovrà essere concordata tra management e Regioni.

Il personale è ovviamente nell’occhio del mirino, ma con alcuni distinguo. «Relativamente ai costi è, naturalmente, emerso come nel bilancio - spiega Fiaso - il personale rappresenti la voce di costo con la maggiore incidenza sul totale (in media 60% per le Ao). Tale caratteristica risulta particolarmente evidente nella composizione del personale stesso, tra Ao afferenti esclusivamente al Ssn e quelle anche universitarie, dove parte del costo viene finanziato dalle Università. Inoltre, è manifesto come su alcune Ao gravano storicamente costi di dipendenti non utilizzati per le attività core e con alte percentuali (tra il 25 e il 50%) con inidoneità o idoneità parziale al lavoro, con permessi speciali (cd ex legge 104) e anzianità di servizio (età media tra 50 e 55 anni); analoghe osservazioni sono emerse rispetto alle differenze dei costi di beni e servizi rendendo possibile, a detta dello stesso Commissario, un dialogo a partire dalla realtà di singole Aziende, fra centro e periferia, necessario per raggiungere gli obiettivi posti dalla Legge di stabilità».

Così le politiche del personale aiutano l’innovazione organizzativa
Ma il personale non è solo un costo. E non tutto si può demandare alla negoziazione decentrata e alle strategie delle singole aziende: per favorire e supportare l’innovazione organizzativa è necessario aggiornare i contratti e la normativa a livello nazionale. È quanto sostiene Fiaso nel Position paper dell’Osservatorio «Politiche del personale Ssn». In primis adeguando gli assetti dell’organizzazione ospedaliera alla possibilità di attribuire risorse umane, fisiche e tecnologiche a piattaforme integrate e condivise da più unità operative, superando così gli steccati del modello tradizionale, articolato in unità operative monodisciplinari. E in quest’ottica rendendo possibile nelle aziende che prevedono piattaforme condivise l’introduzione di nuove figure professionali di coordinamento titolari di responsabilità di natura gestionale e logistica.

Vanno inoltre valorizzate le potenzialità delle professioni sanitarie, sviluppando in ogni Azienda posizioni organizzative e incarichi dirigenziali in area infermieristica e tecnico sanitaria funzionali ai nuovi modelli organizzativi dei servizi ospedalieri e territoriali. Con una compiuta definizione dei percorsi di carriera della dirigenza delle professioni sanitarie, superando tutti i dubbi interpretativi che ostacolano l’accesso a posizioni apicali. Nel contesto del Ddl delega ex art. 22, Fiaso ritiene poi necessario garantire maggiore flessibilità per la dirigenza con l’introduzione di un percorso di carriera «esclusivamente in ambito professionale, articolato sulla base delle competenze e della complessità delle funzioni svolte». Percorso che dovrà essere equivalente in termini retributivi e di prestigio a quello gestionale.

Per Fiaso va anche reso più agile il sistema di incentivi e indennità da attribuire al personale, facilitando l’introduzione di innovazioni e premiando chi le favorisce. Sì a percorsi di carriera orizzontali (job rotation) per valorizzare il personale e andare incontro alle esigenze degli operatori anziani, in un’ottica di age mangement, prevedendo opportuni percorsi formativi. Infine Fiaso interviene sulla convenzione della medicina di base: «Si propone di rendere obbligatoria (come previsto nella bozza in discussione ndr) - si legge nel position paper di Fiaso - l’adesione dei medici di medicina generale alle forme associative e di rendere vincolanti per tutti i Mmg e Pls i contenuti degli accordi aziendali siglati con le rappresentanze sindacali».


Rosanna Magnano


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