Dal governo

Boschi difende Gentile all’Istituto tumori: tutto a posto. Sinistra indipendente e M5S: familismo amorale, ipocrisia politica

Nessuna incompatibilità, tutto nel rispetto delle regole: così oggi al question time alla Camera ha risposto la ministra per i rapporti col Parlamento, Maria Elena Boschi, sul caso della nomina nel Cda dell'Istituto nazionale tumori (Int) di Milano, da parte della ministra della Salute Beatrice Lorenzin, di Andrea Gentile, figlio del contestato sottosegretario alla Sviluppo economico Tonino Gentile, dello stesso partito (Ncd) della titolare della Salute. . No, solo «familismo amorale», ha replicato Arturo Scotto di Sinistra italiana (Si). E i M5S: «Una difesa ipocrita». Botte da orbi. E la Boschi, già sotto tiro di suo per via di Banca Etruria di cui il padre era vice presidente, s'è trovata a difendere un'altra incompatibilità.

Tutto in regola: sic dixit Boschi
La designazione dell'avvocato penalista 36enne Andrea Gentile, figlio del sottosegretario allo Sviluppo economico Tonino Gentile (Ncd), nel Cda dell'Istituto nazionale tumori (Int) di Milano, è stata compiuta dal ministero della Salute «nel rispetto delle norme di legge e statutarie vigenti». Così il ministro per le Riforme costituzionali e i rapporti con il Parlamento, Maria Elena Boschi, ha risposto in«base degli elementi forniti dal ministro della Salute», al question time alla Camera all'interrogazione indirizzata alla collega Lorenzin. Ha spiegato Boschi che «all'epoca della designazione» di Andrea Gentile quale componente del Cda dell'Int, «avvenuta il 16 settembre 2015, il senatore Gentile non era stato investito dell'incarico governativo» di sottosegretario. Di più, ha aggiunto: «Tale rapporto di filiazione non implica causa di inconferibilità o incompatibilità». Quanto al titolo di studio di Gentile, il ministro ha aggiunto che «la normativa vigente non stabilisce specifici requisiti per i componenti del consiglio di amministrazione». E le competenze del Cda individuate dallo statuto dell'Int «non implicano il possesso della laurea in medicina o di titoli di studio professionali in materia sanitaria. Non è infatti un caso che tra i componenti figurano un diplomato ragioniere programmatore elettronico designato dal Comune di Milano, un laureato in Scienze politiche e uno in Lettere moderne entrambi designati dalla Regione Lombardia». «Ne discende -ha continuato - che la designazione dell'avvocato Andrea Gentile, dottore di ricerca in Diritto penale delle scienze mediche e biotecnologiche e docente a contratto nell'università Luiss Guido Carli di Roma, risponde ai criteri normativi» in materia.

Sinistra indipendente: «Familismo amorale, che messaggio alla meglio gioventù»
«La risposta della ministra Boschi è assolutamente insoddisfacente. Vorrei dire alla ministra che la sociologia una cosa del genere la chiama familismo amorale». Così ha replicato il capogruppo dei deputati di Sinistra Italiana, Arturo Scotto. «Il messaggio che arriva dalla ministra Boschi e dalla sua collega Lorenzin - ha proseguito Scotto - è devastante: l`unica competenza attribuita all`avvocato penalista Gentile per essere nominato nel Cda dell`Istituto tumori è essere figlio del sottosegretario Gentile allo Sviluppo economico. «Non basta dire che all`epoca Gentile non era sottosegretario - ha affermato ancora -. Come è noto a tutti c`era in corso un`indagine che lo aveva allontanato dall`incarico di Governo, incarico reintegrato successivamente. Con questa nomina il Governo dice alla nostra migliore gioventù che se è sola, se non ha un cognome giusto, o deve confidare nella fortuna e nella buona sorte o, se vuole che il suo talento venga riconosciuto, deve fare le valigie e andare via da questo Paese».

I grillini: «Difesa ipocrita, e l'opportunità politica?»
«La difesa d'ufficio del ministro Boschi rispetto alla nomina di Andrea Gentile, figlio del sottosegretario Tonino, nel Cda dell'Istituto Tumori di Milano da parte del ministro Lorenzin è tanto ipocrita quanto risibile: la rispediamo al mittente». E ancora: «Boschi giustifica la scelta affermando che al tempo di questa nomina Tonino Gentile non era ancora sottosegretario. Il problema non è, evidentemente , la carica di Governo ricoperta dal senatore di Ncd ma il fatto che questi sia un parlamentare appartenente allo stesso gruppo del ministro Lorenzin. Facciamo presente a Boschi e al ministro della Salute che si chiama opportunità politica: concetto che, è evidente, non rientra loro vocabolario».

«Quando Boschi afferma che la nomina è stata fatta nel rispetto delle norme vigenti ribadiamo che la questione non è legata a leggi, leggine o codicilli, ma all'opportunità politica. Tra l'altro, è davvero triste che, al fine di giustificare la scelta compiuta, il ministro per i rapporti col Parlamento abbia dichiarato che per sedere nel Cda dell'Istituto tumori non è necessaria la laurea in medicina o un titolo di studio in materie sanitarie. La verità è che l'unico modo per non gettare un'ombra indelebile di nepotismo e clientelismo su questa nomina sarebbe stato necessario che Andrea Gentile presentasse di un curriculum inattaccabile e che la sua designazione avvenisse attraverso un processo trasparente. Tutto questo non è avvenuto».


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