Lavoro e professione

Si apre il 20° Congresso dei primari Cipomo. Il Manifesto per un’oncologia medica sostenibile

di Maurizio Tomirotti (presidente Cipomo e primario di Oncologia, Fondazione Irccs Ca' Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano)

Un milione di dollari per anno di cura: tanto potrebbe costare negli Usa un nuovo farmaco anticancro ad azione immunologica. In Europa esistono, a differenza di quanto accade oltre oceano, strumenti di contrattazione dei prezzi gestiti dalle Agenzie regolatorie e in Italia siamo i più bravi nel gioco al ribasso. Ma parliamo oggi di costi tra 50 e 150 mila euro per anno di cura con un incremento della spesa su base storica che da un +5,8% degli ultimi 5 anni balzerà nel 2018 a +17% per straripare nel medio periodo a valori stimati in +47%. Curare più persone più a lungo fino a guarirne il 20% in più rispetto agli anni 90 comporta un incremento di spesa. La farmacogenomica e l'immunoterapia, potenziali drivers di ulteriore miglioramento, rischiano di generare insostenibilità economica anche nei Paesi a più alto reddito. Per farvi fronte, possiamo e dobbiamo liberare risorse all'interno del sistema ottimizzando la nostra capacità di diagnosi e cura (11 mld di sprechi nel 2014), riformando la complessità amministrativa (3 mld), contrastando la corruzione (9 mld), favorendo prevenzione e corretti stili di vita, fermando i tagli indiscriminati ai fondi della Sanità già tra i più bassi d'Europa (7,6% del PIL).

Ma il nodo resta il prezzo dei farmaci: eccessivo e ingiustificato?
Siamo riuniti a congresso a Napoli proprio per discutere soluzioni percorribili e condivise. Fondi speciali per l'innovazione sono indispensabili nel breve. Occorre però in parallelo studiare soluzioni strutturali, forme di rimborso basate su un indice di costo-efficacia che premi con trasparenza la ricerca di valore. Solo così potremo garantire nel lungo periodo le cure migliori ai nostri ammalati e mantenere in futuro i risultati che oggi l'Europa ci invidia, senza incidere troppo sulle tasche degli italiani.
Il Sistema Sanitario Nazionale italiano è considerato per efficienza uno dei migliori al mondo e ha garantito nel corso della sua storia cure efficaci e gratuite all'intera popolazione. In quest'ambito, le Oncologie Mediche ospedaliere hanno rappresentato lo strumento fondamentale per l'erogazione dell'assistenza oncologica ma contemporaneamente i Primari Oncologi non hanno trascurato gli aspetti organizzativi e gestionali, consapevoli dell'importanza che una spesa efficiente può garantire a tutti un'assistenza di qualità.
Il punto d'arrivo del Congresso CIpomo consisterà nell'evidenza dell'interesse del Servizio Sanitario Nazionale ad avere al suo interno un’ Oncologia Medica ospedaliera forte e ben strutturata perché essa è sicuramente una risorsa che favorisce e supporta la sostenibilità dell'assistenza oncologica.
Ad aprire i lari del Congresso, Richard Schilsky, Chief Medical Officer di ASCO - American Society of Clinical Oncology, che ripercorrerà venti anni di successi dell'oncologia medica nella lotta contro il cancro. Vent'anni fa i tumori venivano trattati principalmente sulla base dell'istologia, della sede d'insorgenza e delle dimensioni, ed esistevano pochissimi biomarcatori associati alla prognosi o in grado di orientare la scelta terapeutica. Le opzioni di trattamento disponibili erano circa 200 in meno di quelle che abbiamo a disposizione oggi. Da allora, la mortalità per cancro negli Stati Uniti è diminuita nella misura dell'1-2% all'anno ed attualmente esistono più di 14 milioni di persone guarite dal cancro. Un andamento simile è stato osservato in Italia e in altri Paesi economicamente sviluppati. I progressi futuri nella lotta al cancro dipenderanno dal mantenimento degli investimenti nella ricerca di base, dai nuovi disegni degli studi clinici per accelerare lo sviluppo di nuovi farmaci e dalla condivisione globale delle informazioni in modo che ciascun paziente affetto da cancro possa trarre beneficio dall'esperienza di tutti i pazienti affetti da cancro nel mondo.


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