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Calabria: parte dalla sanità la sfida del nuovo presidente-commissario Occhiuto

di Ettore Jorio

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24 Esclusivo per Sanità24

Finalmente la Regione Calabria ha un nuovo Presidente: Roberto Occhiuto, con una esperienza politica nazionale notevole e i rapporti romani giusti. Ha «preso servizio» dopo 25 giorni dalla elezione, un ritardo che la dice lunga sullo stato di inefficienza generale che la Calabria è costretta a sopportare da sempre.
Si riparte: ecco i doveri della nuova governance regionale
I problemi da risolvere immediatamente saranno due: l’organizzazione burocratica e la sanità.
La struttura amministrativa della Giunta, da rivedere sensibilmente, costituisce il perno di tutto, atteso che rappresenta la cilindrata del motore necessario a cambiare marcia ad una Istituzione regionale che, quando va bene, cammina lentamente e male se non ferma nel garage dell’inefficacia.
La sanità costituisce il guaio cui dare una pronta selezione. Ciò in quanto produce morti e tanta disperazione collettiva nonché trattamenti salutari segnatamente incostituzionali.
Il tutto a causa di un commissariamento governativo che da quattordici anni (di cui i primi due di protezione civile), con le sue «scelte non scelte», dà esempio di pericolosità sociale, di una governance inadeguata, di incapacità a rendere sostenibile il bilancio caratteristico e, addirittura, di gestire due aziende sanitarie, rappresentative dei due terzi della popolazione, senza bilanci da anni e senza attività di controllo della spesa, tanto da registrare disavanzi plurimilionari da paura.
Dunque, un commissariamento ad acta, l’unico a residuare nel Paese, che non ci sta affatto. Ecco perché il neo presidente ne rivendica, in attesa della assunzione ordinaria del Servizio sanitario regionale in capo alla Regione, la titolarità, così come la legge caratteristica prevede e ha già consentito di fare progressivamente nel Lazio, Campania, Abruzzo e Molise.
In tempi di Covid, ancora in agguato ovunque, ci sarà da fare tanto e bene. Con un commissariamento ad acta che, proprio perché attrae la gestione emergenziale - sulla base dell’art. 120, comma 2, Cost. e della prassi ministeriale (parei ministeriali ad hoc) - si renderà necessario esprimere “politiche” sagge, spese ponderate e sostenute ragionevolmente e soprattutto rendicontate.
Una gestione emergenziale, questa, che compete all’organo governativo surrogativo sino ad oggi del presidente della Regione, pena la magra figura televisiva di un precedente commissario acta, per questo costretto a dimettersi.
Ecco perché occorre un Presidente di Regione che assolva anche i compiti commissariali. Che lo faccia, esercitando entrambi i ruoli istituzionali, della politica sociosanitaria il suo maggiore impegno, così come riferito, sostenuto e preteso non appena proclamato, e forse eletto proprio per essersi impegnato a fare ciò.
Una regione speciale cui occorre un trattamento altrettanto speciale
Con una Calabria che fa della sua condizione geo-orografica il suo punto di forza (turistico) e di debolezza (sul piano resa dei servizi essenziali in favore della periferia disagiata), la gestione della salute è un compito arduo, specie se si tengono in considerazione le infiltrazioni della ‘ndrangheta che la ingombrano da sempre.
Il Presidente/commissario dovrà, pertanto, assicurare ai calabresi una offerta della salute diversa e depurata da tutte le incrostazioni che l’hanno resa vulnerabile a 360°.
Tanta assistenza territoriale, studiata bene con l’ausilio indispensabile dei 404 sindaci; una sensibile revisione della erogazione dei livelli essenziali di assistenza ospedaliera con una cura particolare per la tecnologia robotica ove realisticamente meritata; una telemedicina intelligente e di supporto all’assistenza primaria, da regolare con una contrattazione integrativa di pregio indispensabile per generare un sistema in rete fisica; una serie di esperti per costruire una efficiente filiera formativa per le aziende e i settori regionali impegnati nella contabilità accentrata utili ad assicurare puntualità, certezza e veridicità ai rispettivi bilanci e, di conseguenza, a quello regionale consolidato, sono solo una parte delle cose più urgenti cui il presidente Roberto Occhiuto dovrà adempiere.
Fatto questo, si potrà pensare ad altro.


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