Dal governo

Sciopero medici, i sindacati chiedono un tavolo Salute, Miur, Economia e Funzione pubblica

di Barbara Gobbi

Ventitrè sigle sindacali sono convocate domani mattina al ministero della Salute per capire, essenzialmente, se ci sono i presupposti per andare verso una revoca delle due giornate di sciopero programmate per il 17 e 18 marzo. La richiesta di tutte le sigle, che alla ministra Lorenzin a partire dalle 10,30 illustreranno per raggruppamenti - l’Apm, l’Intersindacale, i Confederali - le proprie priorità, è di avviare un ampio tavolo di confronto con il Governo che preveda la partecipazione, oltre alla Salute, del Miur, dell’Economia e del ministero della Funzione pubblica.
I temi sul piatto? Il rinnovo dei contratti, la formazione, le progressioni di carriera secondo il merito, la sostenibilità del Ssn. Solo per citarne alcuni. Certo è che le visioni non coincidono sempre e comunque, ma una cosa è chiara a tutti i sindacati: il confronto deve necessariamente coinvolgere l’Esecutivo e «il premier Renzi deve capire che la Sanità può diventare un problema», spiega Riccardo Cassi (Cimo) che interverrà a nome dell’Apm. E gù a snocciolare i vecchissimi nodi irrisolti: liste d’attesa, soddisfazione e accessibilità ridotta dei cittadini, riorganizzazione della rete, sostenibilità dell’alta tecnologia, persistente dualismo Stato-Regioni. Un dato di fatto, ormai, quello dell’Italia della salute a molte velocità, destinato a permanere anche con l’entrata a regime della riforma costituzionale, che in ogni caso autorizzerà l’intervento governativo in caso di inadempienza della singola amministrazione.

I sindacati vanno all’incontro con Lorenzin consapevoli che la ministra è il primo interlocutore ma non certo il solo e il risolutivo, soprattutto quando si guarda alla patata bollente della spesa: il sottofinanziamento del Ssn su cui l’Anaao continua a tenere i riflettori accesi, il rischio «americanizzazione» denunciato dalla Fimmg, la partita precariato e rinnovo dei contratti e convenzioni - segnala la Fp-Cgil Medici di Massimo Cozza - con il giallo sulle risorse (quali risparmi regionali?) cui attingere per finanziare i 6.000 contratti promessi dall’ultima legge di Stabilità. Di tutto questo, e di molto altro ancora, non può farsi carico Lorenzin: da qui la richiesta corale del tavolo con il Governo e di un’attenzione da parte del premier che «vada oltre gli slogan».

Poi, c’è il decreto appropriatezza. Anche di quello si parlerà, ma il Dm sarà protagonista, nel pomeriggio, della prima riunione operativa Salute-Fnom-Regioni per rimettere mano al decreto, dopo il dietrofront di venerdì scorso . In qualche modo se ne uscirà: ai sindacati premeva soprattutto bloccare il meccanismo-sanzioni. E si resta in allerta sulla circolare che riscriverà il tutto.


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