Dal governo

Lorenzin: «Da ottobre operativo l’albo dei direttori generali. Finalmente meritocrazia»

di L.Va.

«Ha concluso il suo iter tortuoso la riforma all'interno del decreto Madia, sulla selezione della dirigenza sanitaria, ovvero la parte legata ai manager del sistema salute». E «Da ottobre sarà operativo l'elenco unico nazionale per i direttori generali».

Lo ha annunciato la ministra della Salute, Beatrice Lorenzin, nella conferenza stampa al termine del Consiglio dei ministri, riferendo dell'approvazione in via preliminare del Dlgs con 'Disposizioni integrative e correttive al decreto legislativo 171 del 4 agosto 2016, in materia di dirigenza sanitaria. Si tratta, ha indicato Lorenzin, di «un decreto estremamente importante» che, accoglie i correttivi delle Regioni, andrà ora alla Conferenza Stato-Regioni e al Consiglio di Stato e «concluderà il suo iter entro il mese di giugno».

«Il problema della sanità italiana e del sistema sanitario nazionale - afferma - non è la mancanza di personale qualificato, perché i medici, infermieri e tecnici sono di altissimo livello. Il problema è di tipo organizzativo e gestionale, con la componente manageriale che è scelta dalle Regioni. Abbiamo cambiato il modo di selezionare i direttori generali, lasciando le competenze alle Regioni, ma riportandole a criteri di valutazione meritocratici, validi per tutti. E quindi assicurando procedure conformi a principi di merito, imparzialità e trasparenza, con un albo nazionale cui potranno attingere le amministrazioni locali».
«Viene istituito presso il ministero della salute un elenco nazionale di idonei, aggiornato ogni due anni attraverso una selezione di candidati da parte di una commissione di esperti di altissimo livello», dichiara Lorenzin.

Dg valutati su raggiungimento Lea
Ci sarà una valutazione dei direttori generali iscritti nell'albo nazionale, «tenendo conto del raggiungimento degli obiettivi salute e di funzionamento dei servizi. I Livelli essenziali di assistenza (Lea) diventano elemento primario di valutazione e tra i criteri viene inserita anche la riduzione delle liste d'attesa, che sui territori provocano diseguaglianza. Vogliamo raggiungere un'omogeneità del livello di assistenza a livello nazionale», precisa la ministra.
«Vengono anche valutati i dati dei bilanci, anche in termini di trasparenza. Ed è prevista la decadenza dei direttori generali, non solo in caso di violazione della legge e malasanità ma anche nei casi in cui la valutazione delle performance sia negativa. Non c'è la possibilità di ricorso - afferma il ministro della Salute - ma c'è l'elemento attenuante di risultati negativi dovuti alle gestioni precedenti. La decadenza, da emanare entro 30 giorni dall'avvio del procedimento, prevede cancellazione dall'elenco e reinserimento solo dopo nuova selezione».
«A cascata - aggiunge Lorenzin - c'è un procedimento demandato alle regioni per la nomina dei direttori sanitari e amministrativi e dei direttori dei servizi socio-sanitari: anche qui viene costituito un elenco regionale degli idonei e la selezione avviene per titolo e colloquio».


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