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Meningiti, istruzioni della Salute su diagnosi e vaccinazioni

Alla luce dell’aumentato numero di casi di meningiti e sepsi da meningococco C in Toscana a partire dal 2015, del clamore mediatico che ha aumentato la preoccupazione dei cittadini e della osservazione che sul territorio nazionale gli operatori di sanità pubblica attuano procedure di sorveglianza e controllo delle malattie invasive batteriche disomogenee, il ministero della Salute ha predisposto la Circolare 9 maggio 2017.
«La circolare - spiega il ministero - si è resa necessaria anche per i progressi nel settore diagnostico e per i cambiamenti epidemiologici dovuti sia alle variazioni naturali nel trend dei patogeni, che al progressivo uso dei nuovi vaccini».
La circolare include temi relativi alle modalità di diagnosi, sorveglianza, prevenzione e controllo delle malattie invasive batteriche da meningococco, pneumococco ed emofilo, definendo delle procedure standard, da seguire in tutto il Paese, per la tutela del singolo e della collettività.

«In particolare - spiega la Salute - viene richiesto di porre maggiore attenzione alla diagnosi microbiologica attraverso l’uso di metodiche sia culturali che molecolari e attraverso l'istituzione di un laboratorio di microbiologia di riferimento, per una corretta diagnosi eziologica». Dal canto loro i Servizi di Igiene pubblica dovrebbero migliorare la tempestività della segnalazione dei casi sospetti di meningite da qualunque agente batterico/sepsi da meningococco per le vie brevi al ministero della Salute, e garantire la trasmissione/caricamento delle informazioni relative ai casi confermati sulla piattaforma della sorveglianza Mib, come da protocollo, anche in caso di invio attraverso il sistema routinario regionale di notifica delle malattie infettive. Di particolare rilievo è il necessario aggiornamento delle segnalazioni con i dati microbiologici, lo stato vaccinale dei pazienti e l'esito della malattia. La circolare fornisce le indicazioni per una corretta diagnosi dei casi e per la chemioprofilassi e la vaccinazione dei contatti stretti, in caso di meningite o altra malattia batterica invasiva da meningococco e emofilo. Viene inoltre raccomandata la stesura di un documento regionale operativo.

Le malattie batteriche invasive (meningiti, batteriemie, sepsi, polmoniti batteriemiche e altri quadri clinici con isolamento di batteri da siti normalmente sterili) hanno un rilevante impatto clinico e sono caratterizzate da un'elevata frequenza di quadri clinici gravi. Sono causate da batteri diversi che colpiscono in maniera sporadica, difficilmente prevedibile, o, raramente e a seconda dell'agente responsabile, danno origine a focolai epidemici.
I batteri più frequentemente responsabili di malattie batteriche invasive e prevenibili con la vaccinazione sono Neisseria meningitidis (meningococco), Streptococcus pneumoniae (pneumococco) e Haemophilus influenzae (emofilo).


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