Dal governo

Legge di bilancio/ Slitta il parere politico delle Regioni ma fioccano gli emendamenti. Per i contratti chiesti 1,3 miliardi extra

di Barbara Gobbi

Il parere politico delle Regioni sulla legge di Bilancio, atteso per oggi, slitta a giovedì 16 novembre. Lo hanno deciso i governatori, anche per attendere la conclusione dei tavoli bilaterali tra le realtà a statuto speciale e il Governo. Intanto, è in via di definizione il pacchetto degli emendamenti, che in ogni caso sarà inviato in giornata alla commissione Bilancio del Senato, vista la deadline di domani per la presentazione delle modifiche. Tra queste, alcune sono decisamente imprescindibili per i presidenti, che infatti hanno selezionato un “core” di undici richieste. In cima alla lista, il recupero di 1,3 miliardi da destinare ai rinnovi dei contratti per la Sanità, extra Fondo sanitario nazionale, e il ripristino del Fondo per il tarsporto dei disabili.
Il rinvio del parere è arrivato su richiesta della Sardegna, rappresentata dal vicepresidente della Regione e assessore del Bilancio, Raffaele Paci, il quale avrebbe evidenziato proprio alcune questioni di particolare interesse della sua Regione, come il riparto delle risorse del fondo per il trasporto degli studenti disabili e dei contributi per il funzionamento delle Province, per i quali l'Isola è stata finora esclusa. Ma a spiegare il senso del rinvio è stato proprio il presidente Stefano Bonaccini: «Noi - ha detto - al momento non siamo nella possibilità di dare un parere favorevole, però chiederemo che si possa rinviare di una settimana perché, come è accaduto negli altri anni, alla fine si è sempre riusciti a trovare un ragionevole accordo. Mi auguro che anche questa volta il governo ci ascolti - ha aggiunto - perché abbiamo da un lato la necessità di recuperare alcune centinaia di milioni di riequilibrio per l'extra sanità; poi ci sono tutte le questioni sul contratto per i lavoratori della sanità pubblica. In questi casi bisogna non fasciarsi la testa, lavorare sodo e cercare nella trattativa fino all'ultimo di riuscire ad ottenere quello che immaginiamo possa essere un ragionevole e equilibrato compromesso», ha concluso Bonaccini.


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