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Covid: Inail, a giugno contagi lavoro ai minimi (157), da inizio pandemia 177mila

di Radiocor Plus

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24 Esclusivo per Sanità24

I contagi sul lavoro da Covid-19 segnalati all'Inail dall'inizio della pandemia allo scorso 30 giugno sono 176.925, pari a oltre un quinto del totale delle denunce di infortunio pervenute dal gennaio 2020 e al 4,2% del complesso dei contagiati nazionali comunicati dall'Istituto superiore di sanità (Iss) alla stessa data. Lo comunica lo stesso Inail nel 18esimo report
della Consulenza statistico attuariale, sottolineando che a giugno si è registrato il minimo storico di 157 denunce. «Rispetto alle 175.323 denunce registrate dal monitoraggio mensile precedente - scrivono dall'Istituto - i casi in più sono 1.602 (+0,9%), di cui solo 157 riferiti a giugno, 227 a maggio, 236 ad aprile, 234 a marzo, 135 a febbraio e 169 a gennaio di quest'anno, mentre i restanti 444 sono riconducibili allo scorso anno. Il dato di giugno, ancora provvisorio, è il più basso registrato da un anno e mezzo a questa parte, sensibilmente inferiore anche al minimo osservato a luglio 2020, con circa 500 infezioni di origine professionale». Il settore sanità e assistenza sociale resta al primo posto, con il 65,6% dei contagi denunciati e il 24,1% dei decessi codificati, seguito dall'amministrazione pubblica, con il 9,2% delle infezioni e il 10,4% dei casi mortali. Le denunce si sono concentrate a novembre (22,7%), marzo (16,2%), dicembre (14,5%), ottobre (14,1%) e aprile
(10,4%) del 2020, mentre «da febbraio 2021 il fenomeno è in significativa discesa»: negli ultimi cinque mesi le infezioni di origine lavorativa segnalate sono l'8,9% del totale delle
denunce presentate da inizio pandemia. I decessi sono 682, concentrati nel trimestre marzo-maggio 2020 (51,7%) e pari a circa un terzo del totale degli infortuni mortali sul lavoro denunciati da gennaio 2020, con un'incidenza dello 0,5% rispetto al complesso dei deceduti da Covid-19 comunicati dall'Iss al 30 giugno.


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