In parlamento

Dl Enti/ Payback e ricercatori precari, doppia svolta negli emendamenti approvati in commissione

di Radiocor Plus

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24 Esclusivo per Sanità24

Un mese in più "concesso" ai produttori di dispositivi medici per pagare il payback su cui da mesi le aziende alzano le barricate, con la promessa di una revisione del meccanismo, agganciato all'Hta, entro il 2026. E la promessa di stabilizzazione - perché l'emendamento è passato ma dovrà superare le Forche caudine dell'Aula di Montecitorio - dei ricercatori precari di Irccs e Iza. Questo il "bottino" che arriva dalla votazione degli emendamenti al Dl Enti, al vaglio delle Commissioni riunite Bilancio e Affari costituzionali della Camera.
E se sul payback dei Dm la maggioranza "mette il cappello" , con l'onorevole Ylenja Lucaselli che segue la partita anche per il Mef che rivendica l'attenzione del Governo Meloni, sui precari a esprimersi è il sindacato Fp Cgil.
«Il governo Meloni non ha dimenticato le aziende che si ritrovano oggi con i problemi causati da una assurda normativa introdotta nel 2015. Grazie al lavoro di Fratelli d'Italia e di tutta la maggioranza è stato approvato un emendamento al decreto Enti pubblici, dalle commissioni riunite Bilancio e Affari costituzionali della Camera, in base al quale sarà possibile far slittare dal 30 giugno al 31 luglio i versamenti delle somme dovute per il payback a carico delle aziende produttrici di dispositivi medici e sarà inoltre possibile rivedere la gestione della spesa dei dispositivi medici entro il 2026 che consideri le evoluzioni tecnologiche e le innovazioni nel settore», comunica la deputata di Fratelli d'Italia, capogruppo per Fdi in commissione Bilancio a Montecitorio.
Quella sulla stabilizzazione dei precari è invece una conquista attesa da anni . «L'approvazione, avvenuta con il sostegno di tutti i gruppi parlamentari, di un emendamento al Dl 51/2023 (Inps ed enti pubblici) nelle Commissioni riunite Affari costituzionali e Bilancio della Camera dei Deputati che consente la stabilizzazione del personale precario della ricerca sanitaria degli Irccs e Izs pubblici, è un atto doveroso - scrive in una nota la Funzione Pubblica Cgil -. Siamo stati al fianco delle lavoratrici e dei lavoratori della ricerca sanitaria che in questi anni non hanno mai smesso di lottare per il diritto alla stabilità e al riconoscimento professionale. Ora vigileremo attentamente sul voto dell’Aula: vale la pena di ricordare che, appena un mese fa, lo stesso emendamento è stato prima approvato e poi stralciato per un problema tecnico poco prima del voto in Aula alla Camera". Secondo il sindacato, "approvare definitivamente questo emendamento darebbe finalmente certezza a un percorso che seguiamo da anni con l'obiettivo di riconoscere la giusta valorizzazione per un personale altamente specializzato, protagonista di grandissimi avanzamenti e risultati anche nella lotta contro il Covid-19, ma che ha duramente sofferto anni e anni di precariato. Questi lavoratori, che sono in stato d’agitazione, non meriterebbero un’altra battuta d’arresto in questo processo di stabilizzazione. Noi saremo, come sempre, al loro fianco".


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