Lavoro e professione

Medici d’emergenza sempre più europei

di Roberta Petrino (presidentessa Eletto Eusem, European Society for the emergency medicine) e Gian Alfonso Cibinel (presidente Simeu, Società italiana della medicina di emergenza-urgenza)

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Un’identità professionale forte, riconoscibile e universale del medico e dell’infermiere dell’emergenza sanitaria in tutta Europa: è questo lo scopo principale delle attività di Eusem, European society for emergency medicine, Società europea di medicina di emergenza di cui fanno parte le singole società scientifiche nazionali del settore, e per l’Italia quindi Simeu. Dal 10 al 14 ottobre prossimi il IX Congresso Eusem vede radunati al Centro Congressi del Lingotto di Torino circa 2.000 professionisti sanitari dell’emergenza per una cinque giorni di intensa formazione e confronto tra le medicine di Paesi diversi, non solo europei, che insieme concorrono alla standardizzazione di una Medicina d’emergenza internazionale di alto livello, che garantisca ad esempio un’organizzazione comune dei servizi di assistenza sanitaria ai profughi in arrivo o in transito in Europa, come nelle zone di guerra in cui sono impegnati professionisti sanitari che provengono da diversi Paesi del mondo. La presenza, tra gli altri, di Judith Tintinalli, icona della medicina d’emergenza statunitense, e Raed Arafat, medico rumeno ma di origine palestinese, fondatore della rete di emergenza in Romania, consentirà di orientare il lavoro anche in relazione a un contesto internazionale ben al di là dei confini europei.

“The true european flavour of emergency medicine”: il titolo del congresso di Torino, evocando i sapori e a i profumi della cucina del territorio dove si tiene per il 2015 l’appuntamento annuale della società europea, fa riferimento nella sostanza allo standard armonico e condiviso per le competenze del professionista dell’emergenza, che grazie allo sforzo di Eusem, sta diventando realtà nei diversi Paesi europei. E in questo percorso l’Italia ha svolto un ruolo da protagonista, in particolare nella definizione di un Curriculum europeo per il medico dell’emergenza, documento condiviso da una task force multinazionale che descrive nel dettaglio tutte le conoscenze e le competenze del medico di Emergenza, e anche il modo per raggiungerle, definendo le caratteristiche dei centri di formazione e dei programmi di formazione e poi di un esame europeo.

Dal Curriculum europeo si sono sviluppati i programmi di formazione delle scuole di specializzazione in Medicina d'Emergenza e Urgenza in Europa e anche in Italia. E sul Curriculum si basa l’esame europeo, lo European Board Examination in Emergency Medicine (Ebeem), organizzato secondo le regole indicate dalla Uems (European Union of Medical Specialists), che dal 2013 certifica che gli standard di conoscenze e competenze prescritti dal curriculum siano stati raggiunti e che, pur non abilitando alla professione nei diversi Paesi europei, può essere adottato dai Governi e dalle Università come esame finale delle Scuole di specialità. È un certificato importante, un’etichetta di qualità che garantisce, ovunque, l’esercizio della professione secondo gli standard Europei, in rapida diffusione: negli ultimi due anni le candidature per l'esame europeo sono più che raddoppiate, tanto che per il 2016 sono in programma due edizioni in contemporanea dell'Ebeem per venire incontro alle numerose candidature. Sarà quindi possibile diplomare circa 150 candidati all’anno. Fino a oggi sono 120 i medici d’emergenza che hanno conseguito il certificato Eusem, con provenienze dai diversi Paesi europei ma anche dal Medioriente e da altri continenti, e che sono pionieri della cultura dell’emergenza europea nel mondo. L’esame, in lingua inglese, si compone di due parti, una prima parte teorica, che consiste in una serie di domande a risposta multipla su piattaforma elettronica, e una seconda parte più impegnativa, in cui il candidato prova le proprie competenze cliniche, organizzative e di comunicazione in otto scenari simulati su manichini ad alta fedeltà e su pazienti reali simulati.
Un lungo cammino, partito dall’impegno di Eusem per l’elaborazione di un Manifesto della Medicina di Emergenza e di un Policy Statement sugli standard di cura, durante il quale l’Italia ha fatto molto per l'affermazione della qualità professionale e dell'identità della medicina d'emergenza e sta trainando altri Paesi d'Europa, dopo essere riuscita, anche grazie ad Eusem, ad accelerare il riconoscimento della specializzazione in Medicina di Emergenza e Urgenza, varata in Italia nel 2009. Non è forse un caso che il prossimo presidente dell'Eusem sarà italiano.


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