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Simg: incentivare l’attività motoria e favorire la presa in carico dei pazienti con obesità

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Ogni 6 aprile, a partire dal 2002, si celebra la Giornata mondiale dell’attività fisica, un riconoscimento internazionale per sottolineare l’importanza di promuovere uno stile di vita attivo e la pratica di regolare attività fisica, in tutta la popolazione e in ogni fase della vita. All’iniziativa, sostenuta dall’Organizzazione delle Nazioni Unite e promossa dal network internazionale AgitaMundo, aderisce anche la Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie, da sempre impegnata nel promuovere un corretto stile di vita. La mancanza di attività fisica, infatti, insieme a uno stile alimentare non corretto, favorisce l’insorgenza di malattie metaboliche come il diabete mellito tipo 2, con tutte le sue possibili complicanze nefrologiche e cardiovascolari.
Una regolare attività fisica è un’abitudine sempre più trascurata nella normale vita quotidiana di molti italiani, sopraffatti dai frenetici ritmi di vita e da errori alimentari o comportamentali, amplificati purtroppo negli ultimi due anni anche dalle limitazioni e dalle chiusure indotte dalla pandemia. Per queste ragioni la SIMG invita i medici di medicina generale (Mmg) a moltiplicare e rinforzare i messaggi circa gli effetti salutari dell’attività fisica. D’altro canto è necessario anche prendere in carico le persone con problemi di sovrappeso e obesità, considerando quest’ultima a tutti gli effetti una vera e propria patologia cronica da trattare quando necessario con farmaci e/o con la chirurgia bariatrica.
LO SCENARIO – La gravità della situazione si evince da analisi dei dati dello studio Passi dell’Istituto Superiore di Sanità riferiti al 2019, che rivelano alcuni elementi assai preoccupanti: solo il 49% della popolazione italiana dichiara di essere fisicamente attiva, il 24% è parzialmente attiva, il 27% è praticamente sedentaria. “Negli ultimi due anni è ragionevole ipotizzare un peggioramento di questa situazione a causa della pandemia. Infatti l’indagine PASSI – sottolinea Gerardo Medea, Responsabile SIMG Area Metabolica – rivela che la quota dei soggetti del tutto sedentari è aumentata del 10% rispetto agli stessi mesi del 2019.
I dati peggiorano ulteriormente se si considerano i soggetti con oltre 65 anni (la quota di sedentari sale dal 40% del 2019 al 43% nel 2020 rispetto a un trend stabile osservato negli anni precedenti) e la popolazione del sud d’Italia (dove la quota di sedentari ultra 65enni passa dal 46% al 52% e tra le persone con basso livello di istruzione dal 45% al 53%.). La sedentarietà è purtroppo proporzionalmente collegata con la prevalenza e l’incidenza dell’obesità e delle morbilità ad essa correlate, come il diabete tipo 2 o le patologie cardiovascolari. L’incidenza e la prevalenza di sovrappeso e obesità sono in netto incremento nei Paesi Occidentali. In Italia circa il 30% dei soggetti adulti è in sovrappeso e il 10% è obeso. È in netto aumento, inoltre, soprattutto al sud, il numero di bambini con problemi di peso”.
IL RUOLO DEL MMG – Il Medico di famiglia, in virtù del suo rapporto continuativo e della sua presenza capillare sul territorio, ha un ruolo determinante nell’educazione ai corretti stili di vita nella popolazione generale. “Uno stile di vita salutare, sostenuto da un’attività fisica regolare e da un’alimentazione equilibrata, ha effetti preventivi non solo sulla comparsa dei disturbi metabolici, ma interviene positivamente a 360° su moltissime altre patologie, inclusi i tumori e il decadimento cognitivo – spiega Medea – I MMG possono moltiplicare e rinforzare i messaggi circa gli effetti salutari dell’attività fisica. Un intervento di informazione ed educazione, effettuato in modo capillare e con la possibilità di reiterarlo nel tempo con un grande numero di contatti quotidiani (più di due milioni considerando tutti i MMG italiani), può ottenere effetti straordinari a livello di salute pubblica e di popolazione generale.
Sono sufficienti anche piccole modifiche comportamentali, come muoversi a piedi (senza mezzi di trasporto pubblici o privati), quando possibile, e per le più comuni attività della vita quotidiana, incrementando gradualmente lo sforzo fisico soprattutto per le persone più sedentarie e meno allenate. I massimi benefici per la salute si ottengono infatti con un esercizio effettuato con costanza e regolarità”. Non a caso, anche lo slogan dell’edizione 2022 della Giornata recita “Attività fisica: poco, vale molto!”, perfettamente in linea con l’“Every move counts” che ha accompagnato il lancio delle nuove Linee guida sull’attività fisica e il comportamento sedentario pubblicate dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) alla fine del 2020.


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